Il mare e la poesia

“Ricordare come il mio respiro seguiva il ritmo delle onde, e le preoccupazioni scivolavano via insieme al ritrarsi dell’acqua, mi fa pensare al mare come a una poesia capace di ascoltare, più che di parlare. Una poesia non deve essere per forza recitata o scritta, si può sentire anche nel silenzio. L’avevo imparato in quelle notti solitarie davanti all’acqua.”

In cerca della bellezza. La poesia del nero in Arabia Saudita (2019) – Sulaiman Addonia, trad. Gioia Guerzoni, in Africana, cur. Chiara Piaggio e Igiaba Scego, Feltrinelli 2021, p. 39

Il mare e i laghi

“Lei preferisce il Tirreno, aperto verso l’orizzonte: il mare è onesto e non ha segreti. I laghi invece hanno qualcosa di subdolo. E poi questo è un lago vulcanico, alimentato da acque sotterranee e bacini invisibili, ed è inquietante sapere che sotto l’azzurro idilliaco dell’acqua si nasconde un magma torbido e ribollente che da un momento all’altro potrebbe rigurgitare. Mattia dice che proprio per questo gli piacciono i laghi, e il lago di Bracciano in particolare, perché non danno confidenza e non sono quello che sembrano. Dei laghi, nessuno conosce il fondo.”

Limbo (2012) – Melania G. Mazzucco, Einaudi 2014, p. 106